Bleed From Within «Humanity» (2009)

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darklot »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1628

 

Band:
Bleed From Within
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Titolo:
Humanity

 

Nazione:
Scozia

 

Formazione:
Scott Kennedy :: Vocals
Dave Lennon :: Guitar
Davie Provan :: Bass
Craig Gowans :: Guitar
Ali Richardson :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
35' 31"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Bleed From Within vengono da Glasgow, Scozia, e rappresentano una realtà piuttosto incoraggiante della scena locale tanto da divenire, a quanto sembra, una delle priorità della Rising Records che avrebbe deciso di metterli sotto contratto e di rilasciare il nuovo lavoro dei cinque ragazzi: Human. Non aspettatevi cornamuse o strumenti appartenenti al folclore delle terre d'albione; qui si picchia duro e di mazzate sui denti i Nostri ne hanno da dare a volontà.
I quintetto si diletta e ci diletta con un Thrash-Death piuttosto tecnico e spesso suonato a velocità decisamente elevate, ma in alcuni passaggi più cadenzati ricordano alcuni riffoni epici appartenenti ai mai troppo compianti Dissection.
La peculiarità del lavoro sta proprio nella tecnica strumentale di cui fanno bella mostra e le undici tracce di Human scorrono via tra intrecci di chitarre che ben si rincorrono durante tutto l' incedere del disco, supportate da una sezione ritmica davvero potente e precisa che conosce bene il suo mestiere, a volte anche troppo restando in un'anonima canonicità che però mette in bella mostra il lavoro eseguito dai due axe-man. Colpiscono in pieno volto e credo che il loro intento sia quello di non fare prigionieri e devo dire che la cosa gli riesce bene anche perchè riescono a mescolare il classico riffing thrash con del buon death moderno e tecnico che lascia davvero assaporare lo scorrere dei brani; devo però segnalare una pecca, forse dettata dal fatto che i Nostri sono alla prima vera prova in studio: i pezzi purtroppo dopo un po' di ascolti iniziano a segnare il passo e lasciano un po' stanchi, nonostante si continui ad apprezzare comunque il buon songrwriting e la buona dose di tecnica personale applicata allo strumento, però, ripeto, il pastone inizia a sembrare un po' tutto uguale ma credo che forse questo lo si debba imputare un po' alla monoliticità del batterista che in realtà non propone quasi mai delle soluzioni particolari che possano dare una rinfrescata ai pezzi. Colui che lo accompagna nel lavoro ritmico cerca talvolta di saltare un po' gli schemi ma purtroppo è costretto in delle caselle ben scandite da chi è padrone del tempo.
I cinque ragazzi di Glasgow, comunque, non sono proprio dei novellini visto che hanno alle spalle già due EP e diversi tour in compagnia di gruppi affermati come Job For A Cowboy, Black Dahlia Murder, come recita la loro bio; per cui se da un lato gli si possono perdonare alcune lacune e ingenuità da prima release discografica completa, dall'altro è evidente che forse ci potrebbero essere dei limiti nel decollo del songwriting che li spinge poi a confondersi nel calderone della scena Thrash-Death, quando invece potrebbero tranquillamente spiccare in mezzo ad un certo piattume generalizzato.
Il disco comunque nel complesso è più che sufficiente e chi ha fame di tecnica, brutalità e melodia potrebbe trovare qui pane per i suoi denti; supportato anche da un'ottima produzione che riesce a far apprezzare davvero ogni singola sfumatura appartenente a questo Human, così come ne lascia intravedere i difetti che vi ho su segnalato; è ovvio che non si può ottenere la perfezione ma credo che i Bleed From Within, se riusciranno a rivedere alcune pecche potrebbero davvero avere qualcosa di bello da dire in una scena dove si segnala elettroencefalogramma piatto.
Un appunto che ho riservato per la fine di questa recensione non posso esimermi dal farlo, ok per quel che riguarda le growling vocals ma per quanto lo scream, mi dispiace ma non ci siamo affatto; è davvero fastidioso e noioso e sinceramente parlando non crea quell'effetto di cambio di atmosfera che un registro diverso dovrebbe riuscire a dare all'interno di un brano, anzi ha il difetto di rendere il tutto molto molto più piatto, da rivedere completamente.

Track by Track
  1. The Awakening 60
  2. Damantion 70
  3. Messiah 65
  4. The Fall of Man 70
  5. A Killer is Born 75
  6. Servants of Divinity 60
  7. Monster 70
  8. Everlasting 60
  9. Save Your Prayers 70
  10. The Final Chapter 60
  11. This Absence 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
67

 

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